Calvizzano. Proseguono i lavori di abbattimento capannone abusivo di via Eduardo De Filippo: l’iter iniziò nel 2014 (la vera storia)
Ieri sono iniziati i
lavori di abbattimento del capannone abusivo dei Cesarano alla presenza del
Prefetto di Napoli, Marco Valentini, autorità politiche locali e forze dell’ordine,
rappresentate dal Comandante della compagnia dei Carabinieri di Marano,
maggiore Gabriele Lo Conte, dal comandante della locale stazione dei
carabinieri, maresciallo Pietro Di Stazio, dal comandante della Polizia
municipale, maggiore Vitantonio Marchesano e dal suo vice, tenente Raffaele
Ferrillo. Partiamo da quest’ultimi due personaggi di alto spessore morale e
grande senso dello Stato, perché dal Comando della Polizia municipale partì, il
26 novembre 2014, l’iter del sequestro del capannone. Con ordinanza del 22
gennaio 2015, a firma del capo dell’Ufficio Tecnico, Lorenzo Tammaro (anche lui
presente ieri alle operazioni di abbattimento), ne fu disposta la demolizione
in quanto in contrasto con la normativa urbanistico-edilizia vigente all’epoca (zona
agricola); con verbale dell’11 maggio 2015, il Comando di Polizia municipale
constatò l’inottemperanza dell’ordine di demolizione; con ordinanza 2245
dell’ufficio tecnico del 13 gennaio 2016, l’opera abusiva fu acquisita al
patrimonio comunale; l’11 marzo 2016 la proprietaria del manufatto presentò
ricorso al Tar volto all’annullamento previa sospensione dell’atto, mentre il
Comune, per la sua difesa, incaricò l’avvocato Enzo Napolano (pare che il
giudizio fu dichiarato estinto per rinuncia al ricorso della parte ricorrente);
con delibera consiliare del 25 marzo 2016 fu dichiarata l’inesistenza di
prevalenti interessi pubblici sull’opera acquisita e fu stabilito di procedere
alla sua demolizione a cura dell’ufficio tecnico e a spese del responsabile
dell’abuso.
I lavori vennero
affidati alla Edil Service srl, la ditta napoletana (con sede in via G.
Porzio) che vinse la gara d’appalto per la somma di 36mila605
euro al netto del ribasso del 36,016% sull’importo a base d’asta di
46mila515,96 euro, oltre iva. All’avviso di manifestazione di interesse del 3
giugno 2019 risposero 35 imprese. Il 12 settembre 2018 vennero diramati
gli inviti di gara negoziata agli operatori individuati con verbale del
13-06-2019, fissando il termine per la ricezione delle offerte alle ore 12 del
20-09-2019, entro il quale ne pervennero quattro. Per far fronte agli
oneri relativi all’intervento di demolizione, il Comune chiese un finanziamento
di 69mila294,04 euro alla Cassa Depositi e Prestiti. A febbraio 2020,
durante il periodo di gestione commissariale, quando sembrava tutto pronto per
l’abbattimento del manufatto, c’è stato uno stop all’iter,
sulla scorta di una sentenza della Corte d’Appello di Napoli, che aveva
contestato al Comune di non essersi costituito parte civile nel processo penale
a carico dei Cesarano. Intanto, per la materiale demolizione
del capannone abusivo era necessario che l’immobile venisse dissequestrato
dall’Autorità Giudiziaria: per la procedura da seguire fu affidato l’incarico
allo studio legale GGA di Qualiano (rappresentato dagli avvocati Nicola
Galdiero, Paolo Giannarini e Raffaele Agliata) aggiudicatario del servizio di patrocinio
legale del Comune. L’ estensione del mandato ai tre professionisti si era reso
necessario, in quanto, tra le attività professionali previste nella
convenzione, non è contemplata l’assistenza in ambito penale. L’onere
finanziario per il Comune ammonta a 800 euro oltre iva e cassa professionale.
Dulcis in fundo, a dicembre 2020, i giudici della decima sezione hanno capovolto
l’argomentazione della Corte d’Appello (“la
mancata costituzione nel procedimento penale non invalida il procedimento
amministrativo”) e autorizzato il dissequestro, per cui il Comune ha potuto procedere all’abbattimento,
iniziato il 25 febbraio 2021 alla presenza del Prefetto di Napoli Marco
Valentini e che si concluderà nel giro di due tre giorni.
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