Marano, ancora pendente la causa tra il parroco della chiesa di Vallesana e il Comune: don Salvatore Trionfo anticipò 52mila euro per lavori di manutenzione straordinaria

 




Il prelato è uno strenuo difensore dell’acqua pubblica

E’ ancora pendente il giudizio tra il Comune di Marano e don Salvatore Trionfo, da 13 anni rettore della chiesa di Vallesana.

“Poco più di 10 anni fa – afferma il parroco – sborsai di tasca mia  52 mila euro per lavori di manutenzione straordinaria alla chiesa: investii tutta la mia liquidazione, frutto di 40 anni di lavoro come insegnante di religione. All’epoca il sindaco Perrotta mi assicurò che il Comune avrebbe provveduto a restituirmi la somma da me anticipata. Ciò, però, non è mai avvenuto, perciò decisi di fare causa al Comune”.   

Ricordiamo che la chiesa di Vallesana, essendo parte integrante del cimitero, è di proprietà comunale, per cui competono all’ente i lavori di manutenzione straordinaria. Anni fa il Comune dava anche un compenso al rettore della Chiesa, abolito poi con il Nuovo concordato, come ci ha riferito don Giovanni Liccardo, storico parroco dell’arcipretura  San Castrese, da diversi anni cappellano del carcere di Poggioreale.  Il complesso divenne proprietà del Comune quando ci fu la cacciata dei religiosi, nella fattispecie i Padri Agostiniani.

“Questi soldi che mi deve il Comune – aggiunge don Salvatore – servono per completare i lavori di rifacimento sia della parte esterna della chiesa che di quella interna”

Don Salvatore Trionfo, 73 anni, è uno strenuo difensore dell’acqua pubblica: nella bacheca della parrocchia risaltano alcuni manifesti sui quali è scritto a chiare lettere  che l’acqua non va data in gestione ai privati.  "L'acqua è un dono di Dio- Bene comune e non si privatizza".


 
 

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