Marano amarcord: una foto sbiadita dei “Tiranni” , il complesso musicale che andava per la maggiore negli anni ‘60
Trovata proprio oggi da mia figlia questa foto
ingiallita del passato.
A parecchi di voi non dirà proprio niente.
Ma è stato uno dei primissimi gruppi (detti complessi)
che nacquero nella seconda metà degli anni Sessanta. Prima che poi diventassero
tanto diffusi da inflazionarsi.
Anche io ne facevo parte. Chi sa se qualcuno riesce a
riconoscermi...
Vincemmo il Cantagiro campano nel 1968.
Fummo un gruppo molto richiesto nei locali allora di
moda, nelle feste di piazza, nei matrimoni...
Ci chiamavamo “I TIRANNI” e fummo i pionieri di un
fenomeno che di lì a poco inflazionò.
Ricordo che quando suonavamo, nessuno ballava. Tutti
intorno ad ammirarci come mostri sacri.
Quanti sguardi supplichevoli di ragazze
incrociavamo...
Per la cronaca, questa è una delle formazioni: manca
qualche elemento storico (come il dott. Castrese Catone), qualcun altro si
aggiunse, come in questa foto.
Inutile dirvi che ero un po' io la guida del
complesso.
Mi piace sperimentare, conoscere. Sopravvivemmo fino
all'inizio degli anni Settanta.
Il gruppo si sciolse perché la cosa stava diventando
troppo professionale e impegnativa. E buona parte di noi eravamo studenti
universitari "che dovevano studiare": tre Medicina e io
Giurisprudenza col sogno di diventare commissario di pubblica sicurezza
(precursore di Montalbano, che mi somiglia nell'essere insofferente alle
gerarchie e alla retorica).
Ci rimettemmo insieme nel 1972 solo per la festa di piazza in onore di sant'Anna, nella nostra città. Ci fu chiesto di farlo e non potemmo non accontentare i nostri estimatori.
Alla fine dell'esibizione, dopo aver concluso con una
perfetta "Tanta voglia di lei" portata a tonalità alte, fummo presi
sulle spalle dai nostri fans e portati in trionfo.
Oltre a suonare le tastiere, cantavo anche io diverse
canzoni del nostro repertorio, tra cui la celebre L'ora dell'amore, dei
Camaleonti
Il primo a sinistra (chitarra solista): Nicola
Esposito ('o Schiuvato).
Segue il bassista: il dottor Nicola Moio.
Alla batteria: il dottor Raffaele Chianese.
Il cantante (ne avemmo tre) ricordo solo che si
chiamava Mimmo
Come scritto nel pezzo, mancava occasionalmente il dottor Castrese
Catone, chitarra ritmica.
(Chi sa cosa penseranno gli "eroi" di questa
sinistra, sicuramente scandalizzati per quei "tiranni" che sa di
fascisti...)
Stefano Rinaldi, giornalista: fondatore
del periodico “IdeaCittà” (1985-2013)
e cofondatore insieme a Mimmo Rosiello de “L’attesa” (1994-2013), i
giornali che hanno raccontato per circa
30 anni Marano
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