Calvizzano, dal 2014 i cittadini possono pagare a rate i debiti tributari nei confronti del Comune: qualcuno del Palazzo forse se l’è dimenticato

                                   

In aumento le notifiche degli avvisi di accertamento Imu per casi di residenze anagrafiche di marito e moglie in due Comuni diversi: nessuno dei due fabbricati può essere considerato abitazione principale per l’esenzione Imu    

In seguito alle risultanze delle attività di controllo svolte dal geometra Claudio Grasso, istruttore tecnico in forza all’Ufficio tributi, sono stati emanati  941 avvisi di accertamento ad altrettanti proprietari di seconde case, per omesso o parziale versamento dell’Imu, anno di imposta 2016.  Tra sanzioni, interessi e spese di notifica, il totale dovuto ammonta a 550mila235,09 euro. Tra i 941 avvisi di accertamento ci sono anche quelli riferiti ai coniugi che hanno le rispettive residenze in due Comuni diversi, scattati sulla base di una sentenza della Corte di Cassazione e non di una legge. Calvizzano è uno dei pochi Comuni d’Italia ad aver applicato immediatamente l'ordinanza numero 20130 del 24 settembre 2020 (post gestione commissariale). A Marano, no; a Villaricca, no; a Qualiano, no; a Mugnano, nel 2020 non l’hanno applicata (a Calvizzano, sì), poiché era materialmente impossibile in due mesi organizzarsi, visto che i debiti 2015 andavano in prescrizione il 31-12-2020. Per il 2021, sempre a Mugnano, sono stati inviati una trentina di avvisi di accertamento, come ci ha riferito il responsabile Imu Massimo Migliorisi, persona disponibile e preparata, con possibilità di annullamento dell’atto, qualora venga dimostrata la necessità di risiedere in due Comuni diversi. Tra l’altro, al funzionario, come ci ha chiarito un esperto del settore amministrativo, non può essere attribuita la responsabilità di un eventuale danno erariale, poiché si tratta di una sentenza e non di una legge. E visto che le cifre in gioco, in molti casi sono elevate, ricordiamo che i cittadini possono rateizzare i loro debiti nei confronti del Comune, in virtù di un regolamento approvato con delibera consiliare n.13 del 29-05-2014, il cui art. 4 è stato modificato con delibera consiliare n. 13 del 25-03-2016: due atti mai annullati, quindi ancora in vigore. Bisogna dare merito all’ex amministrazione Salatiello di aver lavorato bene su questo fronte, venendo incontro alle esigenze di tutti i cittadini, anche di coloro che, pur vivendo con due stipendi o due pensioni, possono trovarsi in momentanee situazioni di difficoltà economiche, pandemia docet. 

L’art. 4 del regolamento rateizzazione tributi approvato nel 2014 prevedeva una rateizzazione del debito così determinata: fino a 50 euro, nessuna dilazione; da 50 a 200 euro, fino a un massimo di 4 rate mensili; da 200 a 400 euro, fino a un massimo di 8 rate mensili; da 400 a 600 euro, fino a un max di 12 rate mensili; da 600 a 800 euro, fino a un max di 16 rate mensili; da 800 a 1200 euro, fino a un max di 24 rate mensili; da 1200 a 3mila euro, fino a un max di 30 rate mensili; oltre 3mila euro, fino a un max di 36 rate mensili. Ovviamente il debito va maggiorato degli interessi previsti dalla legge.

 

L’art. 4 fu abrogato con delibera consiliare del 25 marzo 2016 e sostituito con il seguente art. 4.

 


  



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