Un murales contro la violenza sulle donne, calvizzanoweb: “nessuna polemica strumentale, ma solo evidenziato la superficialità dell’iter gestionale amministrativo
“Anche sull’opera d’arte appena realizzata qualche penna ha innescato la solita polemica strumentale”. “Noi andiamo avanti nonostante le polemiche, nonostante tutto, un passo alla volta cambieremo questo paese. Insieme”.
Queste alcune frasi estrapolate dal comunicato stampa del sindaco (che abbiamo pubblicato, come facciamo sempre, anche quando parla male di noi: lo fa spesso) sul murales contro la violenza sulle donne. Per l’ennesima volta, Pirozzi vuole far passare per menzognero uno dei pochi portali liberi da condizionamenti, pluralista, senza padrini e padroni che ha sempre parlato di Calvizzano e dei Comuni limitrofi, e continuerà a farlo incessantemente, con lo stesso stile (criticando ed elogiando). Innanzitutto, sarebbe cosa buona e giusta, indicare nome e cognome della penna che innesca la solita polemica strumentale, non le pare?. Fatta questa premessa, vengo al dunque, non per generare rabbia, ma per amore della verità e della chiarezza. Nulla contro i murales, nulla contro il poliedrico artista Ivano Felaco, persona geniale che eccelle in qualsiasi campo si cimenta, interpellato per dipingere il volto di Beatrice Cenci (un autentico capolavoro), al quale abbiamo dedicato fiumi di articoli; nulla contro il poeta Giorgio Zapparella, autore della frase che verrà apposta sul murales; nulla contro gli altri artisti (conosciuti dai nostri numerosi lettori, tra i quali anche il Primo cittadino, grazie ai nostri articoli) che dipingeranno altri murales sulla pareti del paese: vanno però raccontati anche i retroscena, perché, in questo Comune, la trasparenza, il più delle volte, continua a essere, a nostro modesto avviso, un optional. Le ricordo che l’artista Felaco, completamente estraneo alle dinamiche burocratico-amministrative, alle 10 di mattina del 17 novembre, due ore prima della scadenza della manifestazione di interesse, stava già presso la media Polo per rendersi conto su quale parete avrebbe dovuto realizzare l’opera, segno che era stato già prescelto. Ripeto: le sembra normale tutto questo? Allora, faccia autocritica, non la vittima: dica chiaramente che gli errori sono vostri, non della solita penna che ha innescato per l’ennesima volta la solita polemica strumentale.
“Stiamo trasformando questo paese in luogo di cultura e i risultati si iniziano a vedere”, aggiunge il sindaco nel suo comunicato. Egregio signor Pirozzi, continuiamo a ripetere come un mantra che non sono gli ombrelli colorati, i murales e quattro panchine letterarie a trasformare un paese in luogo di cultura, ma altre cose che lei ben sa, alcune delle quali le ha inserite nel suo programma elettorale.
“Noi andiamo avanti nonostante le polemiche, nonostante tutto, un passo alla volta cambieremo questo paese” conclude il sindaco.
“Azz, vulimm a stessa cos ‘e nun m’ner accort” (chiedo scusa per gli errori, ma scrivere in napoletano è molto difficile). E’ quello che vogliamo anche noi, signor sindaco: cambiare questo paese. E’ l’unico motivo che ci tiene ancora in vita come portale di informazione. Lo abbiamo sempre fatto, anche quando lei, per quattro anni e mezzo, è scomparso dalla vita politico-amministrativa del paese, nonostante fosse stato votato da circa 3mila cittadini, e continueremo a farlo. Un’ultima osservazione. Se non esistesse calvizzanoweb, i suoi numerosi lettori, attraverso i suoi comunicati stampa, post e dirette facebook, conoscerebbero un solo lato della medaglia, quello delle cose belle, ovviamente.
Mi.Ro.
Commenti
Posta un commento