Un chiarimento sull'anno che delimita la pandemia: il 23 luglio 2024, presumibilmente, coincide con la fine della sperimentazione del piano vaccinale mondiale. Di conseguenza, con l'insorgere continuo delle varianti si dovrebbero adeguare almeno in parte anche i vaccini anche se non è sempre così.
La peste che dimezzò e devastò l'Europa medievale durò a cicli di ondate più o meno violente per una settantina di anni. Prima della peste, il '300 o almeno la sua prima metà fu un secolo di grande sviluppo e dinamismo sociale: l'Europa cresceva demograficamente, l'artigianato e la forza lavoro erano in grado di costruire meravigliose cattedrali, monasteri, castelli, nuove città, nuovi attrezzi per l'agricoltura e la produzione di nuove merci e nuovi oggetti. Un secolo prima a Venezia comparvero i primi occhiali, beninteso, gli uomini del '300 non avevano nessuna contezza degli andamenti economici, non esistendo i mercati intesi come quegli spazi moderni dove sono regolati da leggi economiche, non c'era nessuna consapevolezza della struttura economica e finanziaria, anche se esistevano già realtà consolidate come le banche fiorentine, gli ordini professionali e le categorie commerciali. Il '300 italiano era illuminato da una meravigliosa aura di grandezza letteraria, artistica, culturale e poetica da persone come Dante, Petrarca, Boccaccio. I cantieri delle cattedrali erano frequentati da Giotto, Simone Martini, Cimabue e tanti altri. Giganti dello spirito come Francesco d'Assisi, Tommaso D'aquino e Domenico De Guzmàn ovvero San Domenico, illuminavano il secolo con il loro sapere e le loro vette di pensiero. Insomma, quello del XIV secolo è un mondo (ci riferiamo all'Europa naturalmente) felice che corre verso la crescita demografica il che significa più figli, più braccia per l'agricoltura e più forza lavoro. Ovviamente il mondo del lavoro non era certo un paradiso! Sfruttamento, paghe da fame, nessuna garanzia, pensioni, limiti di orari o di età in tutte e due i casi: bambini e vecchi si accompagnavano nella vita sempre e solo sgobbando. A un certo punto giunge la peste a dimezzare la popolazione europea che passa da 25 milioni a una decina. La catastrofe si ripresenta a più riprese; ogni 10 / 20 anni arriva l'epidemia. Prima della diffusione del morbo, c'erano tanti uomini (molti) per un determinato spazio economico e fisico da sfruttare, l'aumento demografico aveva frenato i salari perché l'offerta della forza lavoro era tanta, ora però tutto era cambiato; per uno stesso quantitativo di spazio a disposizione, gli uomini erano calati del cinquanta per cento, da qui è facile intuire che ora disponevano di un nuovo potere di contrattazione. Il commerciante di lana, il latifondista, il padrone delle navi che trasportavano merci, dopo ogni epidemia, non trovano più forza lavoro, quei pochi che sono sopravvissuti, questa volta non accettano i salari precedenti alla peste e vogliono aumenti, i padroni cedono e nasce così una nuova classe di artigiani e prestatori d'opera (la classe lavoratrice non esiste ancora) che ha un po' di soldi in più in tasca e quindi comincia a spenderli, per l'uomo medievale non esiste il concetto di investimento. Quindi ci si concede un bicchiere di vino all'osteria, un vestito in più per sé e per i figli; si mangia la carne una paio di volte al mese. Nascono intensi processi di produzioni di vini, allevamenti e pastorizia per la produzione di formaggi; da questo momento comincia a fare capolino il Parmigiano che esce dalle valli alpine per arrivare sulle tavole dei ricchi fino all'Impero bizantino. La vita riprende con nuove grandi opportunità. Paradossalmente, la peste ha innescato un processo di rinascita dopo l'orgia di morte e lutti che immette direttamente nel Rinascimento e nelle epoche delle grandi scoperte scientifiche e geografiche, propiziate proprio dalla disposizione di più soldi. Ogni catastrofe porta con sé cambiamenti prima devastanti e dopo, per chi sa cogliere il momento, di grandi opportunità. È presto per dire cosa succederà ma questa pandemia, così com'è nata, inevitabilmente se ne andrà. Forse si trasformerà in una manifestazione endemica, regionale ma di certo riprenderemo a vivere forse non come prima ma in una maniera più libera e meno condizionati.
L'unico aspetto che inquieta è quello della presenza di lobbies del farmaco e di governi sensibili ai loro interessi e non sappiamo dove ci porterà con tutta questa produzione legislativa dedicata a questa emergenza. C'è l'Europa e le sue commissioni burocratiche, c'è l'Organizzazione Mondiale della Sanità; tutti organismi che sono di certo una risorsa ma spesso incomprensibili con le loro dinamiche burocratiche. Nessuno deve stupirsi se tutti i ceppi e i focolai pandemici stanno originando dall'Estremo Oriente, da lì arrivano le dinamiche maggiori dell'Economia mondiale e di conseguenza, il centro del mondo è là. Il nuovo Impero romano parla cinese! Nel 1300, non esistevano tutti questi elementi, di certo, non avendo gli antibiotici, erano messi davvero male.
Enzo Salatiello
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