Dalla coordinatrice di Sinistra Italiana Marano Stefania Fanelli riceviamo e pubblichiamo
Dall' organo di informazione Calvizzanoweb e dintorni, apprendiamo che l' on. Salvatore Micillo del Movimento 5 Stelle annuncia che, grazie ai fondi del PNRR (previsti 500milioni), partirà la bonifica di 54 siti orfani della Campania, tra i quali ci sono anche Giugliano, Qualiano, Caivano e Bacoli.
E del sito inquinato (DISCARICA ABUSIVA IN CUI NON SI SA COSA CI SIA INTERRATO) di Marano nella Cava Liccardo se ne sono dimenticati tutti? Onorevoli regionali e parlamentari?
Facciamo un passo indietro
Con il decreto 222 del 22 novembre 2021 il Ministero della Transizione ecologica ha approvato l’elenco degli oltre 260 “siti orfani” individuati dalle Regioni che potranno essere riqualificati grazie agli investimenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Per “sito orfano” si intende, secondo quanto indica il DM 269 del 29 dicembre 2020, un’area potenzialmente contaminata per la quale il responsabile dell'inquinamento non è individuabile o non provvede a tutti gli adempimenti normativi previsti. In tutti questi casi l'onere degli interventi sostitutivi di bonifica, messa in sicurezza e ripristino ambientale è in carico alla pubblica amministrazione.
È esattamente il caso della Cava Liccardo. Chi doveva ottemperare alla caratterizzazione dei suoli e successiva bonifica, ai sensi della sentenza della Corte di Appello n. 1572/15, non ha ottemperato.
Una battaglia che stiamo portando avanti da anni.
In questa terre si continua a morire per rifiuti interrati e bruciati.
Alla luce di una sentenza "storica" della Procura della Repubblica Area Nord che ha definitivamente sancito quanto l'incremento delle patologie tumorali nella nostra regione dipenda dallo scempio ambientale perpetrato dalle lobby dei rifiuti : un sistema fatto di camorra, imprenditoria corrotta e politica omertosa o connivente che hanno avvelenato i nostri territori. La nostra coordinatrice, nella qualità di consigliere comunale presentò una mozione in consiglio comunale affinché si avviasse la conferenza dei servizi in Regione per la bonifica del sito inquinato.
I consiglieri comunali di maggioranza dell' ex amministrazione Visconti, dopo aver CIECAMENTE BOCCIATO la mozione discussa il 24 febbraio del 2020 in consiglio comunale per la BONIFICA DELLA DISCARICA ABITATIVA NELLA CAVA LICCARDO, assunsero l' impegno di avviare l' iter per la caratterizzazione coinvolgendo l'ex Ministro Costa ed il deputato locale Andrea Caso (parole testuali registrate al verbale di consiglio comunale). Successivamente l'ex Consigliera Stefania Fanelli ha più e più volte interrogato il Sindaco in consiglio comunale rispetto a quell' impegno mancato . Le uniche risposte " stiamo vedendo".
Intanto la Procura di Napoli Nord ha dato ragione a tutti quei movimenti che denunciavano il nesso di causalità tra aumento di neoplasie e devastazione ambientale.
In questi anni abbiamo lanciato più volte l'appello ai Sindaci dell'area Nord di Napoli affinché avviassero un' azione corale per mettere fine al disastro dei rifiuti interrati e bruciati con azione concrete ed un serie di proposte. Un appello lasciato cadere nel vuoto a partire dal Sindaco di Marano.
Oggi finalmente, a partire dal Sindaco di Caivano. i Primi cittadini stanno affrontando la questione del disastro ambientale nella Terra dei fuochi. Ci domandiamo come mai il collega dell’ onorevole Micillo , non si sia impegnato con i consiglieri regionali del territorio affinché CAVA LICCARDO potessero essere annoverata tra i siti orfani della Campania da bonificare con i fondi del PNRR?
Stefania Fanelli, coordinatrice di Sinistra Italiana Marano
Ecco il testo che Stefania Fanelli presentò in consiglio comunale
MOZIONE DI INDIRIZZO BONIFICA DISCARICA ABUSIVA VIA CUPA DEL CANE-CAVA LICCARDO- TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA-DISASTRO AMBIENTALE
Premesso
-che nell' aprile 2008, a seguito di un incendio nel sito in località Via Cupa del Cane, l' ARPAC rilevò che nel sito stesso vi era stato un sbancamento dei rifiuti in un'area diversa da quella per cui era stata rilasciata regolare autorizzazione nel 2006 , da parte dell' Arpac stessa, totalmente priva di tutte le misure ambientali per poter allestire un sito di trasparenza temporaneo dei rifiuti
- che a seguito di contenzioso tra il Comune di Marano ed il proprietario del sito è stata emessa sentenza di condanna da parte della Corte d'appello di Napoli n. 1572/15 che intimava inoltre al proprietario del sito la bonifica dell'area ed il ripristino dello stato dei luoghi
-che il 12 luglio 2017 si è verificato un ulteriore incendio nel sito con l'emissione di fumarole ed odori nauseabondi che ha portato ad una serie di denunce ed esposti da parte dei cittadini
- che ad ottobre 2017 furono effettuati dei sopralluoghi da parte dell'Arpa, dei dirigenti e funzionari dell'ufficio igiene urbana del Comune di Marano alla presenza dei giornalisti del Tg3 Campania in virtù della costante ed allarmante preoccupazione dei cittadini
-che in data 10 ottobre e successivamente 2017 il Comune di Marano a provveduto a diffidare il proprietario del sito a provvedere ad horas alla caratterizzazione dell' ammasso dei rifiuti e delle matrici e successiva bonifica proprio in ottemperanza alle sentenze emesse in considerazione anche della nuova normativa , legge 68 / 2015 la cosiddetta legge sugli ecoreati
-Che a fine ottobre 2017 fu effettuato un ulteriore sopralluogo da parte del professore Stefano Tonziello, per il comitato tecnico scientifico della Rete di Cittadinanza e comunità, i cui risultati furono illustrati in una relazione lasciata agli atti al Comune di Marano ed alla Commissione Parlamentare speciale d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti durante l'audizione della seduta del 13 novembre 2017, a cui ha partecipato la scrivente prima firmataria
-che tale relazione evidenziava che dall'indagine ispettiva si evinceva lo stato di abbandono in cui persisteva, e persiste, la gestione del sito, con tratti di membrana hdpe lacerata e bruciata che usciva da pezzi di suolo, mancanza di sistema di recupero di biogas, sistema di drenaggio ed impermeabilizzazione inadeguata non gestita
-che per bonifica si intende l'insieme degli interventi atti ad eliminare le fonti di inquinamento e le sostanze inquinanti o a ridurre le concentrazioni delle stesse presenti nel suolo, sottosuolo e nelle acque sotterranee ad un livello uguale o inferiore ai valori delle concentrazioni della soglia di rischio ( art. 240 D. Lgs 152 / 06)
- che dai vari sopralluoghi effettuati dalle diverse autorità emerge che ciò che è stato realizzato, ed accertato ai vari livelli nelle sentenze, non è un sistema di trasferenza temporanea o centro di stoccaggio provvisorio di rifiuti ma una vera e propria discarica abusiva e così va trattata
- che in data 5 giugno 2008 con protocollo informatico n. 18366 il Comune di Marano, ufficio igiene urbana a seguito delle continue denunce ed esposti dei cittadini ( protocollo n. 0007281 del 1 marzo 2018) , a seguito dei vari incontri di cui si redatto regolare verbale, in virtù delle mancate risposte alle diffide inviate al titolare del sito e decorsi quindi i trenta giorni previsti , ha inviato formale nota alla direzione generale per l'ambiente della Regione Campania, all' Arpac, a città metropolitana, alla Compagnia dei Carabinieri di Marano, per chiedere , ai sensi dell'art. 250 del D.Lgs 152 / 06 , l'attivazione di un tavolo di confronto e successiva conferenza dei servizi onde procedere alla caratterizzazione dei rifiuti e successiva bonifica
-che a quella nota non è mai arrivata alcuna risposta
- che nel corso dei mesi altri miasmi e fumarole sono state avvertite dai cittadini e dai comitati ambientalisti durante la visita per la verifica dei lavori di timbratura presso la discarica di Chiaiano ( ex cava del Poligono)
-che successivamente il Comune di Marano a firma del Sindaco e del dirigente dell'ufficio igiene urbana ha inviato ulteriore nota alla Regione Campania per comunicare lo stato di dissesto finanziario ai sensi dell'allegato 10 del piano regionale per le bonifiche art.17 comma 6 e quindi dell'impossibilità nel procedere con gli interventi di bonifica e ripristino ambientale
-che in virtù del piano regionale per le bonifiche, allegato 10 art. 17 comma 7, per i Comuni in dissesto è la Regione Campania che è tenuta a procedere con gli interventi ai sensi del richiamato art.250 del D. Lgs 152 / 06
- che la nostra area metropolitana, area a Nord di Napoli insieme a quella a Sud di Caserta è denominata Terra dei FUOCHI, la MALA TERRA per i milioni di tonnellate di rifiuti tossici smaltiti illegalmente ed interrati nel territorio
- che discariche illegali, colonne di fumo nero, rifiuti tossici interrati, hanno messo una pietra tombale sui nostri territori condannando a morte questa terra ed i suoi abitanti
- che l'Istituto superiore della sanità ha segnalato che nella terra dei FUOCHI c'e' un'incidenza di di tumori del 15 % in più rispetto alla media nazionale e che i dati sulla mortalità da neoplasie nei bambini sono allarmanti nell'intera area Nord.
Tutto ciò premesso
Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco, quale primo garante della Salute pubblica, e la giunta a convocare la conferenza dei servizi con la Regione Campania al fine di procedere con gli interventi di bonifica ai sensi del piano regionale per le bonifiche allegato 10 art. 17 comma 7 . Il Consiglio comunale da mandato all'amministrazione di comunicare periodicamente al Consiglio lo stato di avanzamento dei lavori.
Consiglieri Comunali
Stefania Fanelli
Le istituzioni di questo territorio hanno perso una grande occasione.
Sinistra Italiana Marano
Ricordiamo che le nostre pagine sono a disposizione di chiunque voglia replicare
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