Nel mese di novembre 1922, in via Vittorio Emanuele (la strada che costeggia il Comune, famosa per l’eterna immondizia abbandonata nello slargo adiacente palazzo dove abitava Gennaro Carandente, il gigante buono deceduto a febbraio di quest’anno), palazzo Di Marino, nell’estirpare un albero di fichi, venne fuori una tomba formata da 10 pietre di tufo di età Sannitico-romana, che misurano cm. 98 x cm. 58 con uno spessore di cm. 19. All’interno della tomba è stato trovato un prezioso corredo funerario.
Dai libri di Raffaele Galiero (pag.17) e Peppe Barleri (pag. 56)
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