Calvizzano, esclusiva calvizzanoweb: la storia del pozzo comunale di piazza Umberto I° (da non confondere con quello dietro al campanile)
In Piazza Umberto I° esistevano due bocche di un grande pozzo dal quale i cittadini prelevavano l’acqua. Quella principale, pregevole opera muraria e ferrea, eseguita dall’artigiano calvizzanese Michele Ciccarelli: venne ostruita nell’ottobre del 1933 per permettere la costruzione del Monumento ai Caduti. L’altro pozzo è ancora ben visibile in piazza: la sua storia è riportata sulla piccola lapide che oggi si trova sul muro accanto l’ingresso del campanile. Dov’è l’esclusiva? Per la prima volta (poiché non esiste in alcun libro della storia della città) è stata tradotta dal latino all’italiano dal prof. Luigi Trinchillo al quale ci siamo rivolti. Eccola:
“Questa pietra di lapillo (pozzo), profonda 160 palmi (il palmo a Napoli equivale a 26,45 cm. Ndr), fatta in occasione dell’allargamento della chiesa Santa Maria delle Grazie, un tempo scavato (il pozzo, ndr) ed in seguito riempito completamente di pietrisco (ottenuto da ruderi), i curatori della stessa chiesa e dell’Università (di Calvizzano), nell’anno del Signore 1779, essendosi verificata una grande mancanza di acqua, si adoperarono di allestire e migliorare, attrezzando una cisterna alta 26 palmi (profondità di circa 7 metri), larga 39 palmi (circa 10 metri), lunga 64 palmi (circa 17 metri), costruita nell’intento di destinarla ad uso comune ed affinché non andasse smarrita la memoria dell’intervento effettuato, nell’anno del Signore 1779, posero a memoria perenne”.
Deduciamo che potrebbe esserci una Calvizzano sotterranea da far emergere. Come? Adesso occorre la vostra fantasia…
Le due lapidi risalgono al 1779 |
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