Elezione di Matteo Morra a sindaco di Marano: ora i cittadini si aspettano una vera svolta

 

Morra nella sede del comitato elettorale, poco prima dell'annuncio della sua vittoria al ballottaggio

La lunga cavalcata, che ha visto ben otto candidati sfidarsi ai nastri di partenza, ha nello storico esponente del PD il vincitore della competizione elettorale, avendo quest'ultimo superato al ballottaggio il candidato civico Izzo.

Nota dolente di questa tornata elettorale è stato il dato dell'astensionismo (quasi il 70%), nonostante la sovrabbondante offerta politica sul territorio, che è risultato maggiore rispetto al prima turno, come da trend nazionale, facendo registrare, purtroppo, una delle peggiori performance come valore assoluto in Italia.

Questo fenomeno, per l'appunto, dovrebbe far riflettere ogni attore in cerca di un nuovo palcoscenico, dato l'inesistente spazio politico dove poter fare incetta di consensi, attraverso la presa di coscienza del disinteresse collettivo rispetto alla partecipazione attiva alla vita di comunità.

Le ricerca delle cause alla base della scarsa attitudine dei cittadini alla dedizione alla vita pubblica possono essere ricercate in un grosso paniere colmo di singole motivazioni, dal quale ad ogni estrazione sarà sempre prelevata una giustificazione plausibile.

Quello che bisogna scongiurare, però, è l'affermarsi di un ethos che caratterizza i cittadini maranesi per la resistenza ad operare azioni collettive perché ritenute vane rispetto alla modifica delle infime condizioni esistenti.

Il risultato di queste elezioni, al contempo, ci rappresenta un quadro abbastanza nitido, in cui risulta vincente colui che, in un quadro di scarsa adesione della popolazione, riesce a mobilitare la propria parte politica attraverso l'aggregazione di tutti i soggetti disponibili a mediare una proposta più ampia ed inclusiva possibile.

La vittoria della democrazia, in una città che si è disabituata alla scelta dei propri amministratori, dati i ripetuti commissariamenti, può rappresentare un momento di svolta se accompagnato da pratiche sane di dibattito, che non degenerano per l'eccessiva polarizzazione della disputa politica.

La maggioranza, se vorrà vedere analizzato il proprio operato in maniera equa, senza approcci condizionati dall'animosità, che potrebbero apparire pretestuosi, dovrà essere sempre aperta al confronto sia con la cittadinanza che con gli organi di stampa, al contempo le opposizioni, che stanno saturando gli spazi mediatici con comunicati in cui si dichiarano vigili sentinelle, dovranno produrre una reale proposta politica alternativa sui temi.

Il primo passo di apertura, che segnerebbe un reale cambio di passo rispetto alla asfittica condizione attuale della discussione pubblica, potrebbe essere la conversione dei comitati elettorali in sedi di partito permanenti o di associazioni, improntate alla messa in opera di progetti a lungo termine e con sportelli per l'ascolto della comunità maranese.

Giuseppe Cerullo

Commenti