Marano, ballottaggio Morra-Izzo: chiunque vinca farà i conti con tanti problemi e un’economia disastrata



Sono iniziate ufficialmente le operazioni di voto a Marano, che termineranno domani alle ore 15, e che decreteranno il futuro sindaco tra i due sfidanti al ballottaggio, Morra e Izzo.

Il senso di disaffezione dei cittadini, che al primo turno hanno disertato le urne (poco più del 50% si è presentato ai seggi) è comprensibile, dato il galoppante senso d'impotenza della comunità maranese, che ha visto prima la politica e poi i commissari incapaci di risolvere per le vie brevi gli atavici problemi della città.

Ai nastri di partenza sia Morra che Izzo partiranno senza alcun apparentamento ufficiale con i candidati sindaco risultati esclusi dopo il primo turno, anche se più di qualche candidato consigliere, in via ufficiale e/o ufficiosa, pare aver preso posizione per l'uno o per l'altro.

La problematica di giungere ad un apparentamento ufficiale potrebbe risiedere nelle ricadute che esso avrebbe avuto nell'elezione dei consiglieri comunali, penalizzando le liste che già al primo turno sostenevano uno dei due candidati risultati più votati in favore di colui o colei che pur risultando escluso/a dal ballottaggio aveva operato successivamente un apparentamento, godendo in questo modo del premio di maggioranza.

Queste dinamiche, che avrebbero garantito una maggiore rappresentativa ad un eventuale sindaco, avrebbero, altresì, rischiato di spaccare la coalizione originaria dei candidati, Morra e Izzo, risultati più votati al primo turno.

Con tali premesse la città si avvia al ballottaggio con la sicurezza di un solo dato certo: il valore in salita del dato dell'astensionismo.

Eppure, dopo i risultati non certo brillanti delle numerose triadi commissariali succedutesi sul territorio di Marano, sarebbe giunto il tempo di restituire dignità e sostanza alla parola democrazia, ricordando che l'azione all'interno di un gruppo plurale, dove coesistono idee, visioni ed esigenze divergenti, è risultata spesso la modalità più efficace per l'ottenimento degli obiettivi finali, e che affidare la plancia di comando, in maniera arbitraria, calandola dall'alto di un ministero, ad una persona non è risultata la scelta più efficiente nella risoluzione dei problemi della nostra città, dato che nel momento che quel decisore ha calato subitaneamente, senza dibattito, una scelta perniciosa dall'alto essa ha prodotto istantaneamente tutte le conseguenti ricadute negative.

Viceversa il dibattito politico, frutto della democrazia e del confronto permanente con la città, con tutte le sue innumerevoli lentezze e mediazioni, sono risultate alla lunga la via più affidabile per il raggiungimento dei migliori risultati nel mondo.

Giuseppe Cerullo

 

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