Matteo Morra, il neoeletto sindaco di Marano vanta un curriculum politico-amministrativo di tutto rispetto

 


Il nuovo sindaco di Marano Matteo Morra vanta un curriculum di tutto rispetto. 51 anni, sposato, due figli, funzionario della Regione, non è l’ultimo arrivato: ha una vasta esperienza politico- amministrativa che potrebbe tornare utile per il governo della città. Riconosciuto da tutti come persona seria e preparata, Morra, laureato in Economia e Commercio, fa politica da oltre venticinque anni: ha fatto parte del direttivo dell’allora Pds, quando era segretario Luigi D’Alterio, buonanima: dal 1997 al 2000 è stato segretario della sezione maranese dei Ds, il periodo in cui ha retto la segreteria diessina è stato caratterizzato da duri scontri tra il suo partito e l’amministrazione Bertini, ma, nonostante tutto, Morra ha sempre lavorato per l’unità del centrosinistra. Alle amministrative del 2006 venne eletto consigliere comunale, sempre nelle fila dei Ds e diventò capogruppo consiliare del suo partito. A novembre 2007, venne eletto capogruppo del Pd. Alla designazione di Morra si arrivò all’unanimità dopo un lungo percorso. Occorsero ben tre riunioni per arrivare a una soluzione. A maggio 2009 entrarono nell’esecutivo Perrotta lui e Alberto Amitrano,  all’epoca consigliere di Rifondazione, al posto dei professori universitari Ortolani e De Medici, nominati per protesta durante la battaglia contro la discarica di Chiaiano. Morra ricevette la delega all’Urbanistica con attenzione particolare alla Tutela del territorio e al programma comunitario Più Europa. Fu uno dei principali artefici nel delineare le linee strategiche del programma di sviluppo che l’Europa, attraverso la Regione, finanziò, gettando le premesse per nuove infrastrutture e riqualificazione del centro, in modo da coniugare la matrice storica della città con la necessità di crescita. Nel 2013, dopo l’era Tramonti (commissario straordinario inviato dal Prefetto a Marano in seguito alle dimissioni dell’ex sindaco Mario Cavallo), Morra doveva essere il candidato sindaco del centrosinistra, ma perse a sorpresa le “chiacchierate” primarie (riportò 768 voti) contro Michele Palladino che ottenne 910 preferenze. Per un certo periodo è stato anche segretario della sezione locale del Pd. Nell'ultima consiliatura, quella dello scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni malavitose,  Morra, Eduardo Simioli e buona parte del Pd, tra i quali il segretario della sezione locale Roberto Sorrentino, avevano preso le distanze dall'amministrazione Visconti, tant'è che Davide Di Luccio si dimise da assessore (oltre alla delega al Bilancio, aveva avuto anche quella ai Beni confiscati e al Galeota) e la consigliera comunale Susy Santopaolo passò all'opposizione.  

 

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