Villaggio di Dio 2023 a Calvizzano, benefattore anonimo dona 100 euro per le iscrizioni: “non ho potuto fare di più”. Saranno utilizzati per 5 ragazzi autistici

                                     

In una società in cui ogni azione viene vivisezionata attraverso la continua ricerca di un potenziale interesse privato, al fine di cercare gli alibi per la propria immobilità rispetto alla partecipazione nella vita della comunità, il miglior modo per restituire il giusto valore ad un genuino gesto di beneficenza è raccontare una vera storia dove il generoso autore ha chiesto esplicitamente di essere espunto dall'articolo. In fin dei conti è lapalissiano: la soggettività divide anche rispetto ai santi, figuriamoci se l'oggetto della valutazione è l'agire di un normale essere umano. E, seppur una buona azione resta comunque una buona azione indipendentemente dalla necessità del benefattore di pubblicizzarla, il modello più alto di declinare la carità è quella propria del gesto fatto in anonimato. Nello specifico, pochi giorni fa, un Signore (merita la lettera maiuscola) di Calvizzano ha fatto una donazione spontanea ed anonima che sarà utilizzata per l’iscrizione di 5 ragazzi autistici al villaggio di Dio, noto oratorio estivo organizzato dal parroco don Ciro di Calvizzano - per i ragazzi indigenti è già previsto l'esonero dal versamento della quota d'iscrizione.

Questo gesto caritatevole assume un valore sostanziale ancora più profondo perché il benefattore non è ricco, ma ha donato nella misura in cui poteva, rinunciando, probabilmente, a qualche piacere personale per donare felicità al prossimo, senza che quest'ultimo possa esprimergli direttamente riconoscenza, data la natura anonima della donazione.

Questo atto rappresenta uno spaccato di vita vera, dove persone comuni, fuori dalle logiche autoreferenziali ed autocelebrative tipiche dei social, ci ricordano che le vette più alte si raggiungono non per mezzo delle parole, ma attraverso una vita che possa essere l'esempio della migliore pratica di vita comunitaria.

Giuseppe Cerullo

 

Commenti