Marano è una delle poche realtà dove il Pd può esultare
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Gli 8 candidati a sindaco alle ultime amministrative |
Le ultime elezioni amministrative in Italia sono state un ecatombe per l'intera area di sinistra e centrosinistra. Tolta qualche piccola vittoria, la destra è riuscita a conquistare la guida dei comuni anche nelle cosiddette regioni "rosse".
Marano, viceversa, pur vedendo l'area di centrosinistra completamente parcellizzata a causa della corsa in solitaria di ogni singola componente partitica, ha confermato la tendenza storica dell'elettorato a premiare la candidatura di un esponente di quell'area.
Pur potendo contare sul sostegno di un nutrito gruppo di liste civiche, il PD locale si è presentato alle elezioni dovendo fronteggiare la candidatura del partito di Nicola Fratoianni Sinistra Italiana (Stefania Fanelli), di Potere al Popolo (Mauro Di Mauro), del M5S (Danilo Di Guida) e senza l'appoggio di Azione ed Italia Viva.
In questo scenario, e con un centrodestra spaccato, ma comunque diviso su meno fronti - la candidata Barbara Schiattarella godeva del sostegno di Forza Italia e Fratelli d'Italia, mentre il candidato civico Michele Izzo aveva raccolto il sostegno degli esponenti storici della Lega - il PD locale è riuscito ad ottenere la riconferma alla guida del comune di Marano, dopo l'estenuante parentesi dei commissari.
Questo risultato è figlio della capacità che ha avuto il PD di ristrutturarsi e creare le condizioni di un nuovo corso? Quanto ha influito il sistema elettorale a doppio turno? Quali sono le colpe dell'opposizione, che è risultata incapace di sfruttare il trend nazionale? La risposta a tutte queste domande potrebbe essere la chiave per rendere nuovamente il centrosinistra competitivo a livello nazionale? Esiste un modello Marano da cui ripartire?
Giuseppe Cerullo
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